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4 cose che ho smesso di fare quando mi sento svuotata

Quando mi sento svuotata ho definitivamente smesso di fare alcune cose.

Ho realizzato questo dato di fatto proprio in questi giorni dato che recentemente ho disperso la mia energia in mille rivoli.

Mi sono divisa in maniera incredibilmente sottile fra lavoro, progetti, persone, famiglia, animali domestici e via dicendo, in un tour de force incredibile, senza rendermi conto del debito energetico che stavo accumulando.

Ne ho preso nota ieri sera, quando rientrando a casa con un mood non propriamente positivo – e una stanchezza fisica inenarrabile – improvvisamente, ho realizzato di sentirmi stressata.

A questa semplice constatazione ha fatto seguito la consapevolezza che dovevo prendere nuovamente le redini del mio benessere personale, così come ho sempre fatto.

La questione è che sto lavorando intensamente per concretizzare alcune attività e mi sono resa conto che basta un nonnulla per far sì che quella semplice motivazione, che mi ha sempre sostenuto, diventi un’ossessione che mi trascina in un vortice di impegni.

C’è molto da fare nelle prossime settimane, e molto che non sono riuscita a concludere nelle settimane precedenti, soprattutto perché ho avuto giorni intensi in cui mi sono sentita fisicamente ed emotivamente provata a causa di un’incidente domestico avuto da mia madre e che ha richiesto la mia totale attenzione ed assistenza. Comunque, tutto è bene quel che finisce bene.

La mia vita è stata troppo piena di pressione negli ultimi tempi e insieme alle numerose piccole realizzazioni sono arrivati momenti in cui mi sono sentita completamente svuotata.

Ieri sera, ho deciso di darci un taglio. Perciò, mi sono preparata una tisana, ho acceso un incenso e una candela, ho preso carta e penna e mi sono seduta sul divano intenzionata a lasciarmi ispirare e a dedicare spazio a me stessa. Finalmente!

Ho scritto di getto per quasi un’ora. Sono venuti fuori dei punti di riflessioni importanti che desidero condividere con te.

Quindi, se stai lottando, personalmente o professionalmente per qualcosa, e ti senti svuotata, le mie considerazioni possono aiutarti.

 

  1. Smetti di concentrarti su cose che non sono prioritarie.

Quando ci si trova al crocevia di un momento esistenziale difficile, è importante essere estremamente selettivi e comprendere ciò che conta davvero e cosa no.

Se ci esauriamo eccessivamente nella miriade delle cose da fare, avremo poca energia per le faccende davvero importanti, ossia quelle che possono effettivamente spostare il livello del nostro benessere nelle aree di vita che più hanno bisogno della nostra attenzione.

Ricordo quando ho avuto un intervento chirurgico alcuni anni fa. Sapevo che dovevo prendermela comoda e che necessitavo di riposo altrimenti avrei prolungato la mia convalescenza, ma sono sempre stata un’iperattiva e malgrado la debolezza derivante dall’intervento, sentivo l’impulso schiacciante di mantenere ordine nel mio ambiente di casa. Per me, l’ordine fisico corrisponde all’ordine mentale. Almeno così è stato fino a quel momento.

Ricordo che c’erano un paio di stivali vicino alla porta della camera degli ospiti, dove le scarpe di solito non andavano. Che ci facevano li?

Ero appena stata dimessa dall’ospedale e malgrado i punti e la ferita ancora “viva”, istintivamente mi sono abbassata per prendere gli stivali e metterli nella scarpiera. È stato doloroso farlo. Mia madre, che era lì per aiutarmi, ha sottolineato la follia del mio gesto. Sapevo che aveva ragione. Ne è seguita una bella ramanzina che ha lasciato il segno e che ha modificato la mia scala delle priorità.

Ora, quando provo l’impulso di fare qualcosa, penso sempre a quegli stivali e alle parole della mia mamma. Ogni volta che mi sento oberata fisicamente o emotivamente, mi chiedo che cosa ha davvero bisogno di essere realizzato immediatamente e cosa no?

I piatti possono aspettare fino al mattino? Ogni e-mail nella mia casella di posta ha bisogno di una risposta immediatamente? Posso dire di no ad alcune richieste? Posso semplificare la mia routine quotidiana? Cosa devo davvero fare per me stessa fisicamente, emotivamente e professionalmente?

Il ridimensionamento può sembrare un fallimento, specialmente se sei un tipo iperattivo come lo sono io, ma a volte dobbiamo darci delle priorità in modo da usare l’energia che abbiamo saggiamente. Se non lo facciamo rischiamo di spezzare i nostri “punti”, sia che si tratti di esaurimento fisico o di un esaurimento emotivo, con il rischio di arretrare sempre più invece di andare avanti.

 

  1. Smetti di aspettarti di dover essere sempre uguale a te stessa.

Forse prima eri molto più attiva o produttiva. O eri la persona che chiunque poteva chiamare in qualsiasi momento, in qualsiasi giorno, ogni volta che aveva bisogno di un consiglio o di una mano. Io sono sempre stata così: una persona di riferimento quando un amico/collega/cugino/conoscente aveva bisogno di sfogarsi.

Mi sono resa conto che spesso ci aggrappiamo convulsamente al nostro senso di identità quando lo sentiamo scivolare via e ci confrontiamo con l’idea di non corrispondere più all’immagine che abbiamo di noi stessi. Non solo pensiamo nostalgicamente a chi eravamo prima, temendo che questo cambiamento possa essere permanente, ma abbiamo pure timore che altre persone potrebbero non apprezzare la nuova versione di noi stessi.

Ma il fatto è che si cambia e che è normale non essere più ciò che siamo prima. In ogni fase della nostra vita siamo in un nuovo capitolo. Ci troviamo ad affrontare nuove circostanze e sfide e le nostre esigenze in evoluzione non scompariranno solo perché le ignoriamo o le trascuriamo.

Non ho intenzione di indorarti la pillola: fa male quando ti rendi conto che non puoi fare le cose che una volta ti piacevano con lo stesso ritmo, intensità e coinvolgimento. Io ho dovuto rinunciare a diversi hobby, ma è pur vero che ho riempito la mia vita di tante altre attività, questo blog in primis.

Per quanto mi riguarda, al momento non vado a lezioni di pittura come mi piacerebbe perché non ho il tempo o l’energia, ma sono fiduciosa che un giorno avrò spazio e tempo per i miei pennelli e i miei colori.

È naturale soffrire per i piccoli grandi cambiamenti di quello che siamo o crediamo di essere. Alla fine ciò che conta è l’amorevole accettazione della realtà che riusciamo manifestare.

A me aiuta molto farmi delle domande. Il mio pensiero di ieri è stato: “Mi sento svuotata. Come posso assecondare il processo di trasformazione di quello che sono invece di resistere?”. Nel mio caso è uscita fuori una bellissima lista di cose utili che ho iniziato a mettere in pratica da subito. Questo passaggio è molto importante altrimenti ci procuriamo tanto stress inutile.

 

  1. Smetti di ostinarti sulle cose e ricorda che il take it easy funziona sempre.

Lo facciamo tutti o almeno ho il sospetto che sia così: minimizziamo i nostri bisogni fisici ed emotivi perché li giudichiamo superflui o non opportuni. Pensiamo che dovremmo essere in grado di fare di più. Forse perché altre persone in situazioni simili stanno facendo di più. O perché, semplicemente, siamo pretenziosi e ci aspettiamo molto da noi stessi.

Ma il fatto è che sminuire te stessa perché senti di aver bisogno di una pausa non ti rende più produttiva o trasforma immediatamente il tuo sentire in emozioni costruttive.

Se sei stanca, hai bisogno di riposo. Così come hai bisogno di una pausa se ti senti prosciugata. Se stai soffrendo, invece, hai bisogno della tua stessa compassione. E nulla cambierà in meglio finché non ti concederai ciò di cui hai bisogno.

Capisco che non possiamo sempre abbandonare immediatamente tutto per prenderci cura di noi stessi, specialmente quando altre persone dipendono da noi. Quello che si può fare è creare piccole sacche di tempo per la nostra cura alleviando la pressione autoimposta e dando priorità ad alcuni dei nostri bisogni.

Di recente ho abbracciato l’idea delle pratiche di mini-auto-cura. Sono delle brevi attività con cui sto forgiando dei nuovi mindset personali. Per me è un grande lavoro dato che ho la tendenza ad essere tutto o niente. Ma so che le piccole cose possono fare una grande differenza.

Non ho il tempo per un’ora di pisolino, ma posso riposare gli occhi per quindici minuti. Posso fare una passeggiata intorno all’isolato anche se non ho uno spazio da dedicare ogni giorno tempo alla corsa. Posso annotare tre preoccupazioni e tre potenziali soluzioni per calmare la mia mente o orientarmi verso cose a cui essere grata anche se il tempo per scrivere su un diario per un’ora mi manca.

A volte, ho solo bisogno di trovare un modo per fare un piccolo gesto orientato al mio benessere, sia che ciò significhi annullare un impegno o chiedere aiuto a qualcuno.

Queste mini pratiche le dovremmo fare sempre: dedicarvisi solo alcuni giorni serve solo ad andare avanti, praticarle sempre serve per onorare dove siamo.

 

  1. Smetti di autocommiserarti e di pensare che non stai avanzando.

Penso che alla fine tutto si riduce a questo. Quando minimizziamo il nostro impegno quotidiano, proviamo a fare troppo e ci spingiamo nonostante il nostro disperato bisogno di cura di sé, generalmente è perché temiamo di essere in qualche modo indietro.

Pensiamo a tutto ciò che vogliamo realizzare, tutto quello che noi crediamo che dobbiamo fare per diventare quello che pensiamo debba essere e ci viene il panico al pensiero di perdere slancio.

La maggior parte di noi è abituata a vivere la vita come una corsa. Qualsiasi circostanza che sembra intaccare il nostro senso di progresso può sembrare una minaccia.

Ma niente di tutto questo è vero. Anche se potremmo desiderare crescita e cambiamento, non ne abbiamo bisogno per essere degni o felici, e certamente non secondo una tempistica predeterminata. Inoltre non abbiamo bisogno di stare al passo con nessun altro perché non siamo mai indietro; siamo semplicemente sulla nostra strada.

Inoltre, ovunque ci troviamo in questo momento, questo è un pezzo valido della nostra esperienza di vita e forse anche una parte preziosa.

Ovunque tu sia in questo momento, sii completamente lì. Accetta ciò che sta accadendo. Apriti ad esso. È solo quando accettiamo i punti di minimo che siamo in grado di crescere attraverso di loro e salire verso i punti di massimo.

 

Concludendo, ieri è stata una giornata difficile per me. Ero stanca. Non ho fatto quello che mi ero ripromessa di fare, mi sentivo svuotata. Oggi invece va meglio.

Oggi sono stata gentile con me stessa, ho fatto quello che potevo e mi sono data ciò di cui avevo bisogno.

Qualunque cosa tu stia attraversando, desidero lo stesso per te: autocompassione per alleviare il tuo dolore, permesso di fare ragionevolmente solo ciò che puoi e spazio per prenderti cura di te stessa.

Sii con te, non contro di te. Sempre.

18/11/2020

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